Da Torino ci arriva un interessante aggiornamento sulla attività forense e sui fondamenti della storia dell’Ordine degli Avvocati e della loro attività di guardiani della legge; la Presidente dell’Ordine degli Avvocati ha dichiarato che i giovani avvocati devono ricevere lezioni di storia, perché ignorano le tappe fondamentali che riguardano i loro predecessori; tutto questo ci porta a conoscenza di una campagna shock per incentrare l’interesse dei giovani avvocati proprio sulle vicende che hanno segnato la storia di questa professione antica come il mondo.; e che ora si propone anche in rete come ad esempio PromozioneAvvocato.it
Campagna shock
In effetti dal sito ufficiale dell’Ordine degli Avvocati ci arriva notizia di una campagna shock che inizialmente era stata scambiata per un intervento forzato di qualche hacker, poiché accanto al busto di Fulvio Croce che campeggia sulla pagina era apparsa questa scritta: “Gli imputati non hanno niente da cui difendersi mentre gli accusatori hanno da difendere la pratica criminale antiproletaria dell’infame regime che essi rappresentano. Per togliere ogni equivoco revochiamo perciò ai nostri avvocati il mandato per la difesa e li invitiamo a rifiutare ogni collaborazione con il potere” comunicato n. 1 delle Brigate rosse, datato 17 maggio 1976″. Ovvero uno dei tanti comunicati delle Brigate Rosse, una cellula terroristica che negli anni settanta sconvolse con attentati e omicidi l’Italia.
Per non dimenticare
Ma dopo la prima impressione, ovvero che il sito degli avvocati fosse stato hackerato la presidente stessa in persona Simona Gabri ha spiegato che era una campagna voluta per attirare e sensibilizzare l’attenzione degli avvocati più giovani; per far sì che anche essi venissero a conoscenza di quella pagina di storia e dei natali di questa professione; la frase in questione è una scelta precisa dell’Ordine degli Avvocati ed è il frutto di una strategia mirata a non dimenticare che Fulvio Croce ha significato molto per l’ordine stesso. L’idea è nata durante un consiglio riunito per il giuramento dei giovani avvocati alla professione; e in quell’occasione i consiglieri hanno ricordato ai nuovi avvocati la figura di Croce è stata fondamentale per il loro ordine e hanno mostrato loro delle immagini di repertorio grazie ai nuovi mezzi di comunicazione e gli hanno permesso di fare un rapido ripasso di quello che accadde in quegli anni.
I comunicati dei terroristi tornano a galla
Quel giorno stesso è nata l’idea della campagna shock sul web; infatti sul sito dell’Ordine degli Avvocati verranno pubblicate a cadenza periodica tutti i comunicarti delle Brigate Rosse; questo per ricordare che in quel periodo, ovvero nel 1976 nel corso del processo svoltosi a Torino alle Brigate Rosse; alcuni avvocati pur sapendo di correre dei grossi rischi non indietreggiarono davanti alla necessità di accettare la nomina avvocato di ufficio al processo, come fece Fulvio Croce che addirittura accettò la nomina di presidente di Corte d’Assise questo per ricordare che in quel periodo consapevole dei rischi ai quali stava andando incontro e al pericolo al quale si esponeva; l’epilogo purtroppo di quella decisione coraggiosa fu che cinque giorni prima dell’udienza del processo alle Brigate Rosse, le medesime lo assassinarono senza pietà in un agguato.