Il trading online è l’insieme di strumenti di compravendita di titoli e valori finanziari tramite internet. All’interno della Consob si trovano le principali norme e condizioni che lo regolano, il più importante di tutti è il Nuovo Regolamento Consob in attuazione del Unico dei Mercati Finanziari. Il trading online ha aperto la finanzia anche ai piccoli investitori ma come vedremo più avanti anche agli speculatori che già esistevano nelle Borse.
Tramite le piattaforme online è possibile trattare azioni, obbligazioni, futures e titoli di stato, fare operazioni di vendita o acquisto su valute monetarie e da diversi anni sulle criptovalute. Il trading online non va confuso con il betting nel web, le scommesse di sport, sulle questioni politiche e anche finanziarie.
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Chi offre trading online
Il trading online è offerto da delle società definite broker che permettono agli utenti interessati di agire attraverso delle piattaforme digitali. Per poter operare internazionalmente e in Europa, si devono avere delle licenze, come la CySec, rispettare numerose leggi nazionali e internazionali. Le piattaforme di trading online permettono di fare acquisti e vendita di diversi titoli finanziari importanti come: indici di borsa, valute monetarie, materie prime, criptovalute. Per fare ciò i clienti investiranno dei soldi e per questo daranno la possibilità di creare un proprio account, gestire un deposito dove versare soldi e prelevarne i ricavi del trading, un conto demo con un grafico che permette di “allenarsi” nelle operazioni di lungo investimento o scalping (di breve e immediato costo/profitto).
Chi può investire nel trading online
Le piattaforme di trading online sono da molto tempo sotto controllo di organismi nazionali e internazionali quindi pongono subito dei paletti ai neo investitori poco esperti. La scritta che troviamo sempre è che con il trading si possono perdere grosse somme di denaro, che non si possono investire soldi che non si possono spendere, che se si è esperti è meglio, se non si è esperti bisogna avere la pazienza di imparare, studiare e fare prove con le versioni demo disponibili e gratuite anche ai non iscritti. Il trading online può essere fatto partendo da pochi ai tantissimi euro, è un’attività che richiede controllo, attenzione e dedizione ma non è per tutti e non sempre si può trasformare in un lavoro se non considerando tantissimi fattori di tempo, impegno, consulenze e anche piano di investimento che tiene conto delle necessità giornaliere. Per questo, si ripete, non è un’attività per tutti.
Caso Bitcoin 2021 e GameStop
Il trading online è fatto di piattaforme digitali dove le persone investono soldi e ne guadagnano. Accanto alle piattaforme che servono per lavorare o che mettono in contatto persone che voglio lavorare con aziende e professionisti che vogliono assumere, richiedono una forte riflessione legislativa nazionale e internazionale. Soprattutto perché al centro delle attività ci sono anche le criptovalute, le monete virtuali che nel mondo e-commerce sono diventate una realtà di pagamento del tutto normale.
I Bitcoin sono la prima moneta virtuale più conosciuta, acquistata e usata, ci sono anche molte operazioni di trading sul suo titolo. Ad inizio anno, il suo valore ha registrato un record di crescita impressionante in pochi giorni, però l’Unione Europea, gli Stati Uniti e anche in Asia di fronte a questa crescita sono accorti perché le monete virtuali sono considerate comunque un valore ad alta volatilità e instabili.
Il secondo caso record che sta facendo parlare è l’azienda multinazionale di videogiochi GameStop, era a rischio di fallimento nella borsa di WallStreet ed è stata salvata da quello che vengono definiti short seller, ovvero investitori che fanno affari di trading e operazioni su aziende in fallimento. Rappresentano un danno per l’azienda stessa presa di mira ma anche per il mercato finanziario stesso perché creano delle piccole bolle che condizionano altri investitori.
Il caso GameStop accende l’attenzione politica e finanziaria.
Il caso di GameStop è sotto il mirino della Casa Bianca, del Senato USA e della vigilanza finanziaria statunitense perché a salvare dal crollo finanziario l’azienda di videogame c’è un grosso gruppo di piccoli investitori finanziari autorganizzati proprio attraverso piattaforme digitali di trading lowcost, che permettono di fare operazioni a pochissimo costo di investimento. Gli esperti considerano quanto succede una sfida a Wall Street e alla finanza convenzionale, non a caso tutti i mini investitori non solo solo dei giovanissimi ma sono organizzati su Reddit, un sito social news nato anche da attivisti anticonformisti.
GameStop ha superato Tesla, Apple, Amazon e altre grandi aziende che stanno chiedendo a Biden di intervenire per frenare innanzitutto le operazioni di short nella borsa e poi iniziative collettive che se da una parte potrebbero sembrare positive dall’altro potrebbero creare degli effetti domino devastanti a livello finanziario.