La New Economy del cbd in Italia

La coltivazione di canapa light è aumentata negli ultimi anni esponenzialmente, grazie agli effetti positivi del cbd sull’organismo. Oggi, grazie alla legge 242/2016 anche l’Italia è competitiva con l’estero, dove già il cbd era legale, nelle tipologie più comuni che puoi vedere in questa pagina, la cannabis light ha una storia lunga e travagliata nel nostro Paese, ma vale la pena di conoscerla per capire le potenzialità commerciali di questo prodotto.

Lo studio di Coldiretti

Nel 2018 Coldiretti ha finanziato uno studio sulla “New Canapa Economy” – presentato poi in occasione del Seeds & Chips di Milano – che ripercorre i prodromi della storia di questa sostanza nel nostro Bel Paese, gli sviluppi recenti e le prospettive future. In Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Piemonte, Lombardia, sono state aperte centinaia di aziende che coltivano canapa. Il giro d’affari della cbd è di 40 milioni di euro l’anno e potrebbe aumentare nel caso in cui venisse aperta la coltivazione della “marijuana a scopo terapeutico” anche al di fuori dell’unico luogo di produzione italiana oggi: lo Stabilimento chimico farmaceutico di Firenze.

Ma che differenza c’è fra la “marijuana a scopo terapeutico” e il cbd?

Possiamo riassumerla in un’unica parola: THC. Infatti, il cbd deve avere un tasso di thc pari o inferiore allo 0,2%. Invece, la marijuana utilizzata a scopo terapeutico e prodotta dallo Stato ha percentuali di THC più alte. Per assumerla bisogna avere delle speciali prescrizioni mediche che in Italia vengono date solo in casi di patologie particolarmente gravi che presentano dolori cronici impossibili da alleviare altrimenti. Non è possibile acquistarla ovunque mentre, per assumere cbd in Italia non è più necessaria alcuna ricetta, basta essere maggiorenni. La si trova sia online che in qualunque negozio che lo venda.

Sebbene anche il cbd abbia un effetto rilassante e riesca ad alleviare il dolore, la marijuana con il THC, ha un effetto inebriante che porta allo “sballo”. Tutto ciò è dovuto al modo in cui thc e cbd agiscono sui recettori cannabinoidi. Mentre il primo si lega al recettore CB1; il secondo invece (il cbd) si direziona sul recettore CB2, e non solo, smorza anche l’azione del thc, cercando di impedirgli di legarsi al recettore CB1. Il cannabidiolo, dunque, riesce ad annullare l’effetto psicoattivo del thc, eliminandone anche i possibili effetti negativi, come la paranoia e la tachicardia. Il cbd, infatti, è un potente ansiolitico e antipsicotico, tanto da essere impiegato anche in alcune terapie per combattere i disturbi legati all’ansia e allo stress.

D’altro canto, la componente superiore di THC contenuta nella marijuana a scopo terapeutico, consente un’azione molto forte sugli stati infiammatori e funge anche da analgesico.

Alcuni scienziati ritengono che una ratio differente nelle dosi di thc e cbd per uso terapeutico potrebbe aumentare gli effetti positivi sui pazienti.

Effetti collaterali

Il cbd, essendo stato privato del thc, non è una sostanza psicotropa e non genera paranoie o sbalzi repentini di umore. Tuttavia, i possibili effetti avversi che sono stati individuati finora sono secchezza e necessità di idratazione, sonnolenza, disturbi gastrointestinali. Ma molto è dipeso anche dai livelli di assunzione, quando sono minimi non si è riscontrato alcun effetto collaterale.

Nei casi in cui invece si assumono farmaci ci possono essere eventuali effetti negativi, ma tutto dipende dal tipo di farmaco assunto ed i suoi principi attivi come si combinano con il cannabidiolo.

GLI STORE

Nell’ultimo anno – complice anche il covid – gli e-commerce hanno avuto una crescita imprevista, fra i più quotati ci sono stati quelli di alimentari ed elettronica. Ma anche negozi online come Justbob, ad esempio che vende cannabis legale in Italia ed Europa, hanno riscosso un grande successo. L’effetto rilassante della sostanza è stato il motore che ha spinto tanti utenti in pandemia ad acquistare online prodotti a base di cbd.